Dopo aver intervistato tutte le atlete della FELMAC Limena, Enrico FERRANTI conclude con l'intervista al coach e porta a compimento un grande lavoro che ha permesso a noi, tramite la pagina di "BASKET ROSA", di scoprire il basket femminile limenese.
FABIO RAMPAZZO si racconta a BASKET ROSA.
FABIO, CHE SQUADRE ALLENI ATTUALMENTE?
"Promozione femminile, under 13 e tigrotti a Limena ed esordienti in Virtus Padova".
RIPERCORRIAMO LA TUA CARRIERA NELLA PALLA A SPICCHI?
"Come giocatore, dal 1976 al 1982, ho militato alla Pierobon Basket; dal 1982 al 1990 ho giocato con Sarmeola poi unitosi alla Virtus Padova, dove ho conquistato un ottavo posto alle finali nazionali cadetti, un sesto posto alle finali nazionali Juniores e due promozioni dalla C alla B1. Nella stagione 1990/91 sono passato al Solesino in C ma qui l'esperienza è durata quattro mesi; dal 1991 al 1994 ho giocato alla Mestrina Basket con una promozione dalla C alla B2 e, purtroppo, una retrocessione dalla B2 alla C. Dal 1994 al 1996 ho giocato a Piove di Sacco passando dalla C alla B2, nel 1996/97 ho militato in serie D a Battaglia Terme vincendo il campionato e passando in C2; dal 1997 comincia la mia esperienza a Limena, intervallato dal campionato 1997/98 a Cittadella in B2, partendo dalla prima divisione e arrivando fino alla C nazionale e retrocedendo un'anno in C2.
Ho concluso la mia carriera al Campo San Martino in Promozione nel 2010. Come allenatore avevo iniziato presto, all'età di vent'anni alla Pro Pace. Dopo due anni, essendo un giocatore Virtus, la società mi diede un gruppo minibasket ma dovetti lasciarlo per svolgere il servizio militare. Nel 2006 inizia la mia avventura come allenatore a Limena, allenando minibasket e giovanili, vincendo un titolo provinciale under 15 con i '98, vincendo come vice allenatore un titolo regionale delle Provincie con under 18, facendo da assistente a Claudio ed Alberto nella conduzione della prima squadra e nel 2012 ottenendo anche la qualifica di Allenatore".
GLI ASPETTI PIU' DIFFICILI DEL TUO LAVORO? QUELLI PIU' BELLI E GRATIFICANTI?
"Come allenatore di giovanili la cosa più difficile è ottenere la fiducia dei genitori sul lavoro che stai facendo sul loro ragazzo, un lavoro a 360 gradi e far capire loro che il risultato sportivo è importante ma non determinante. Uno degli aspetti più belli è quando un tuo giocatore arriva alla prima squadra, di qualsiasi categoria: questo significa che gli hai trasmesso la tua stessa passione; oppure quando mi chiedono di fare degli allenamenti individuali per migliorare qualcosa. Grandi soddisfazioni le vedi anche dai ragazzini del minibasket vedendo, giorno dopo giorno, i progressi che fanno".
I TUOI PREGI E DIFETTI COME ALLENATORE?
"Uno dei miei pregi è la passione che ho per questo sport che credo di trasmettere ogni volta che entro in palestra, coinvolgendo tutti a prescindere dal risultato. Credo anche di essere umile.. lo ero da giocatore e reputo di esserlo anche come allenatore, sempre pronto a documentarmi e confrontarmi. Un difetto è che a volte gestisco la prima squadra come fosse una giovanile, con l'idea che tutti debbano giocare e questo, a volte, mi porta a perdere delle partite. Il mio obiettivo è far crescere l'amore per il basket in qualsiasi ruolo, che si sia giocatori, allenatori, arbitri, dirigenti o spettatori".
CAMBIERESTI QUALCOSA IN QUESTO SPORT?
"Lavorerei molto sulla motricità generale dei bambini, purtroppo gli spazi a loro dedicati sono sempre meno. Obbligherei come fanno nel calcio (mio figlio lo pratica), ad avere in panchina dei ragazzi dai 17 ai 19 anni con l'obbligo di farli giocare e non tenerli seduti a guardare i "vecchi", e parlo soprattutto delle categorie più basse. Farei dei "collegiali", cioè allenamenti tecnici a livello regionale almeno ogni 15 giorni o quando i campionati sono fermi per valutare i progressi dei ragazzi; nonostante le linee guida, molto spesso per arrivare al risultato si pensa più alla tattica e al risultato che al fondamentale".
coach Rebellato |
I TUOI PUNTI DI RIFERIMENTO?
"Sono gli allenatori a cui ho fatto da assistente in prima squadra e cioè Claudio Rebellato e Alberto Anselmi".
coach Anselmi |
UN BILANCIO DI QUESTA STAGIONE SIA PERSONALE CHE DI SQUADRA?
"La squadra che abbiamo creato quest'anno a Limena è composta da ragazze che uscivano dall'under 17, alcune avevano giocato in C, altre nel campionato uisp misto e la maggior parte erano ferme da alcuni anni, nonostante la giovane età. Il risultato sportivo è andato molto oltre le attese, ma il nostro obiettivo era che le ragazze ritrovassero assieme la voglia e la passione di giocare a basket e mi sembra che sia stato centrato in pieno. Per quanto mi riguarda, ero alla prima esperienza con il femminile: ho faticato all'inizio a capire come avrei dovuto allenarle, poi ho visto il mio modo di pormi, le ragazze hanno cominciato a capire cosa volevo e le cose sono migliorate molto. Ho cercato di trasmettere loro tutta la mia passione per questo sport e loro mi hanno ricambiato alla GRANDE".
IL FUTURO: CHE PROGETTI HAI IN CANTIERE?
"L'idea è quella di continuare con questo meraviglioso gruppo; sicuramente l'anno prossimo non sarà facile visto che tutti giocheranno contro di noi con il coltello tra i denti.. è proprio "UNA BEA STORIA".
Colgo l'occasione per ringraziare di cuore Enrico Ferranti e Adriano Volpin per avere contribuito a rendere entusiasmante questa avventura, promuovendo questa squadra sulla pagina Basket Rosa e sul Blog di Papà Fox, con foto comprese".
e.f.
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