Jolly
Basket vs Pall. Limena "B" 75 a
35
20/10; 12/6 -
19/14; 24/5
Arbitro Sig.
Bagarolo di Cadoneghe
Jolly Basket
falli fatti 21 - TL
13/22
Carraro 2,
Lazzari 21, Bianco 19, Favaro, Bertan 15, De Marchi 6, Danesin 2, De Checchi 2,
Mocellini 8.
Coach:
Ferro
Limena "B"
falli
fatti 22 - Fallo
antisportivo Breggiè
- TL
5/19
Fabbruccio 8,
Ragazzo, Nicoletto 6, Monopoli, Noale 3, Brun, Breggié 2, Sessich 8, Longo 2,
Moressa 6.
Coach:
Michieletto
Non c'è niente da
fare: il basket è uno sport che per farlo bene richiede intelligenza, per cui
vogliamo gente intelligente che sappia relazionarsi in una squadra, che sappia
apprendere le cognizioni giuste per esprimerle al momento giusto, che sappia
cogliere i momenti durante una partita nei quali bisogna fare una cosa invece di
un'altra, calare o aumentare il ritmo, giocare più dentro o fuori, forzare le
penetrazioni su un avversario perché inferiore o semplicemente gravato di falli,
eccetera.
La massima dote
dell'intelligenza e del genio è quella di rendere facili le scelte più
difficili.
Durante anche
quest’ultima partita giocata contro il Jolly Basket, come tante altre precedenti
del resto, ciascuno di chi è sceso in campo ha fatto delle scelte: di testa o di
pancia?
Sono stato
lanciato in contropiede, sono andato a canestro? Oppure ho fatto due o tre passi
indietro per tirare dai 6.75?
Sono stato a
distanza di tiro e marcato lontano, ho tirato o sono stato
inerte?
Sono stato
marcato vicino, ho giocato 1c1 battendo il mio avversario o non ho avuto timore
della stoppata?
Sono stato in
grado di superare il mio difensore che a sua volta ha ricevuto un aiuto, ho
scaricato il pallone al mio compagno marcato dall' aiutante che aveva nel
frattempo preso vantaggio e mantenuto, o ho perso palla non “vedendo”?
E' ovvio che se
mi trastullo con la palla gli avversari avranno tutto il tempo per riprendere
posizione difensiva ed il mio attacco sarà vano.
E qui torna in
ballo la velocità del pensiero e l'intelligenza: nel basket ma spesso anche
nella vita bisogna fare all'istante la cosa più giusta e ciò presuppone una
straordinaria capacità di elaborazione e sintesi.
In questi due
anni assieme con voi ragazzi u17 ho continuato a battere un chiodo che spero
fissiate in mente: “non è mai solo questione di talento ma tanto di
testa”.
Abbiamo giocato
6’ minuti con testa e riportato nel 3t la partita in un binario di quasi
equilibrio, arrivando a -10 palla in mano.
Poi si è spenta
definitivamente la luce.
DM
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