lunedì 27 maggio 2013

Le interviste di Papà Fox - Fabio Rampazzo

Siamo giunti a fine anno sportivo e come di consuetudine è tempo di bilanci. Con la presunzione di essere un giornalista prendo penna, block notes e busso alla porta di tre persone alle quali pongo due domande. Forse perché colti di sorpresa o forse per compassione, mi hanno assecondato e risposto.
 
Inizio la pubblicazione delle domande e delle risposte di coach Fabio Rampazzo per proseguire, nei prossimi giorni, con quelle del vice coach Alberto Lissandron e per chiudere quelle del Responsabile del Settore Giovanile Alberto Anselmi, tutti della FELMAC Limena.
 
RAMPAZZO
 
D: - Quest'anno ha allenato per la prima volta una squadra Under 19, categoria che ritengo avere problematiche diverse dalle altre giovanili. Che esperienza è stata dal punto di vista umano?
 
R: - Alcuni ragazzi li avevo già allenati fino all'under 15: li avevo lasciati adolescenti e li ho ritrovati uomini, quindi il modo di pormi è stato molto diverso. Mi sono soprattutto “confrontato” con loro, a volte anche “scontrato” ma i rapporti si solidificano anche con queste esperienze; loro mi chiamano “Rampa” e questo è un segnale sul tipo di rapporto che abbiamo avuto quest'anno. A volte sapevo quali erano i loro punti deboli e quali argomenti usare (in ciò mi ha aiutato avere un figlio della loro età).
In tutto questo anche un piccolo rammarico: forse non sono riuscito appieno nel far si che alcuni ragazzi - arrivati quest'anno e che nella passata stagione avevano giocato poco - riacquistassero piena fiducia in loro stessi.
 
D: - Ed ora il lato sportivo: un terzo posto in campionato e la qualificazione al Campionato Regionale dove siete arrivati secondi nel vostro girone, eliminati dal Rucker Sanve che ha poi vinto il titolo. E' soddisfatto o si aspettava di più?
 
R: - Ovvio che tutti noi allenatori cerchiamo sempre di vincere ma devo essere obiettivo: per poter battere il Sanve dovevamo fare la partita perfetta in tutte e 2 le metà campo, questo non è successo e alla fine abbiamo preso un'imbarcata che non rispecchia il valore delle 2 squadre. Per quanto riguarda la squadra Gold, metà dei ragazzi si ritrovavano solo per la partita, di conseguenza sono venuti meno certi automatismi in attacco ma abbiamo sopperito a questa mancanza con una buona intensità difensiva, dove la tecnica fa posto alla voglia di non farsi battere dall'avversario e abbiamo ottenuto un buon risultato. Questo anche alla luce del fatto che alcune squadre avversarie si sono rinforzate con l'arrivo di 2, 3 o 4 giocatori mentre noi da gennaio abbiamo perso un ragazzo (volato in America per studio) e molte volte non eravamo al completo. Per quanto riguarda la formazione “Silver” invece sono molto soddisfatto di come è andato il loro campionato: sono arrivati terzi alle finali e hanno maturato esperienza nei molti minuti giocati in prospettiva dell'anno prossimo. Vorrei sottolineare che i risultati ottenuti con le due squadre sono dovuti anche alla loro buona volontà di allenarsi più volte anche di sabato, allenamenti che prevedevano sempre un finale mangereccio.
 
D: - Vuole aggiungere qualcosa?
 
R: - Quest'anno in accordo con la società, la prima squadra era costruita su 7 Senior e si completava la rosa con 5/6 giocatori dell'under 19 per la partita e almeno 7/8 erano presenti agli allenamenti; per questo motivo con Ans (ndr. Alberto Anselmi) abbiamo deciso di lavorare più sulle situazioni di partita e sulle letture difensive, lasciando un po' indietro la tecnica di esecuzione, così l'anno prossimo molti ragazzi sapranno cosa vuol dire allenarsi con una prima squadra e ci si potrà dedicare con più attenzione al lato tecnico, magari lavorandoci già durante l'estate.

Ai ragazzi che escono dall'under per “raggiunti limiti d'età” un augurio: che trovino nella loro vita la loro aspirazione e che nel basket si possano togliere delle belle soddisfazioni….......
 

continua........

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